Non c’è bisogno di scomodare il Medioevo dovendo pensare a un periodo tristemente privo di internet e di tutte le preziose informazioni che possiamo trovarci: dalla possibilità di fare acquisti, di scoprire come si fanno tante cose attraverso i tutorial, all’immensa raccolta di ricette e tutto quello che ogni giorno cerchiamo su Google.
Basta infatti risalire agli anni ’80, quando le ricerche di scuola si facevano ancora con l’enciclopedia a volumi rilegata in pelle – umana forse, visto quello che costava – e comprata a rate.
Anche negli anni ’80 senza il web circolavano consigli sbagliati su come prendere l’abbronzatura ma oggi, che tutto è amplificato e circola più veloce di una malefica variante Delta, l’alert va messo subito e anche con le scritte lampeggianti!
Che si spaccino per beauty guru o semplicemente siano personaggi molto seguiti sui social occorre fare attenzione: non tutto quello che ci dicono gli influencer è cosa buona e giusta!
Su TikTok ad esempio sono girate strane pratiche sulla tintarella creativa che è meglio mettere al bando facendo un’informazione corretta.
La migliore abbronzatura è quella che si ottiene con la protezione solare: gli altri, molto probabilmente, sono consigli sbagliati
1) Ottenere il contouring “naturale”
Il contouring è la tecnica di make-up che migliora le proporzioni del viso con l’utilizzo di fondotinta, correttori e illuminanti nei punti strategici, per creare un gioco di luci e ombre che porta ad avere un ovale più scolpito.
Qualche genia ha pensato bene di non applicare la protezione solare in alcune zone del viso per fare in modo che quelle parti si abbronzassero di più e creassero un effetto contouring naturale!
Alla sola idea di non mettere la protezione solare proprio sul viso mi vengono già le bolle e le rughe da marronplatino. (Marronplatino = donne di mezza età coi capelli tinti di biondo platino e l’abbronzatura marrone – impossibile non averne avvistata mai una in vita propria!).
2) Intensificare l’abbronzatura con lo spray staccante
Supermercato, reparto dolci, bomboletta di spray staccante e antiaderente. Una manna dal cielo, certo! Ma per fare le crostate e i muffins che non si attaccano alla teglia. Non per spruzzarseli addosso prima di mettersi sotto al sole. Ma la follia?!
Le alternative old style sempre sbagliate sono l’olio extra vergine d’oliva, l’olio baby, la birra. Mi sto immaginando le spiagge che, anziché odorare di salsedine e cocco, iniziano a puzzare di frittura e luppolo.
3) I disegni bianchi
Avete anelli alle dita? Ecco, se non li togliete mai, dopo una vacanza al mare vi ritroverete il segno bianco. A me piace anche, perché poi quando li tolgo continuo a vederli lo stesso e mi fa sorridere.
Ma pensate di voler ottenere una stella, un cuore o un’iniziale sul decolleté (un’altra delle zone su cui dovremmo mettere sempre l’SPF 50 perché si segna subito con le rughe) in una sola giornata di mare o in un weekend. I fenomeni suggeriscono di mettere un adesivo con la forma desiderata sulla pelle e abbronzarsi a volontà. Unico metodo per ottenere questo risultato in breve tempo? Praticamente ustionarsi.
Stendiamo un velo pietoso su questi consigli più che sbagliati e stendiamo un generoso strato di crema o spray protettivo sulla nostra pelle, solo così la nostra abbronzatura sarà bella, sana e durerà nel tempo senza provocarci macchie solari e danni dei raggi UV.