“Gli uomini credono in ciò che vogliono”, dice Giulio Cesare nel De bello Gallico.
Ed è verissimo: crediamo fortemente in ciò che desideriamo, tanto che la scorsa estate abbiamo creduto di aver sconfitto quella bestia nera del Covid-19. Ma, passato il caldo e i tuffi a Polignano a Mare, il virus ha di nuovo bussato alla porta costringendoci ad altri mesi di sacrifici. Lo sgradito ospite, però, quest’anno si la novità del salvifico vaccino e le porte per lui iniziano a chiudersi davvero.
La ripartenza dopo il lockdown si fa gradualmente più concreta e, salvo nuove mutazioni indesiderate o altri colpi di scena imprevisti, stiamo riconquistando la nostra vita grazie all’azione vaccinale di massa che protegge la nostra salute e ci riporta verso i ritmi che abbiamo sempre vissuto ante Coronavirus. E la domanda è: siamo psicologicamente pronti?
Se ancora sono necessarie alcune cautele come l’uso della mascherina, il distanziamento (soprattutto nei luoghi chiusi) e altre misure a ciò conseguenti, è anche vero che queste precauzioni non sono così invalidanti per la nostra quotidianità. Quindi sì, possiamo finalmente predisporci mentalmente in una nuova traiettoria di vita con ritrovato ottimismo.
riprogrammare la vita dopo il lockdown della pandemia
Del resto, chi aveva mai trascorso un periodo così lungo lontano dalle persone care, dai luoghi del cuore e dalle cose preferite da fare? La passata condizione di isolamento ha creato un blocco in alcune persone: per ripristinare i nuovi ritmi, il cambiamento graduale è la mossa vincente.
Ci sono sostanzialmente due tipi di preoccupazioni da superare: quella di ritornare a fare quello che non si è fatto per molto tempo e quella di tornare a fare ciò che in realtà non vorremmo più fare.
I consigli per superare questa fase di passaggio con serenità
Il tempo con gli altri
Il ritorno alla socializzazione è importantissimo per tutti e soprattutto per gli estroversi che hanno maggiormente accusato il periodo di distanziamento dalla famiglia, dagli amici e da tutte le persone care.
Tanti di noi prosperano in situazioni di socialità ma chi invece sta accusando la cosiddetta “sindrome della caverna” al momento non vorrebbe ancora uscire dal nido. Per far sì che questa situazione non si perpetui troppo a lungo si può programmare di rivedere poche persone alla volta distanziando gli impegni: questa settimana vedo i parenti, la settimana dopo o trascorsi dieci giorni vedrò l’amica e via così. Senza forzare troppo i tempi e senza nemmeno chiudersi eccessivamente in noi stessi, magari abbinando il ritorno alla compagnia con un’attività molto piacevole per noi come la cena nel ristorante preferito o la passeggiata in mezzo alla natura o la tappa in quel negozio così bello.
Il tempo per se stessi
Come accennato prima, anche le persone più introverse spesso amano la compagnia degli altri ma hanno bisogno di più tempo per ricaricarsi in solitaria perché socializzare e chiacchierare esauriscono molto le energie.
Inoltre, non tutti provano la stessa euforia all’idea di tornare a uscire e far tardi la sera, incontrare le persone e vivere una socializzazione forzata che è più una consuetudine che un piacere: queste persone non hanno sentito molto la differenza tra la vita che conducevano prima della pandemia e il periodo del lockdown.
Chi al contrario ha sempre avuto un livello di socialità molto alto potrebbe aver scoperto i lati positivi dell’isolamento, come l’opportunità di fare cose per se stessi che magari hanno trascurato per anni, di rilassarsi e di dedicarsi al benessere personale. Ecco che, la riapertura delle porte alla vita all’aria aperto e alla possibilità di rincontrare le persone, si dovrà quindi riorganizzare in base ai nuovi piaceri personali.
Durante la pandemia hai letto di più e ti è piaciuto? Conserva questo tempo speciale per te, magari tornando a casa prima o uscendo un’oretta dopo. Assaporiamo la nuova opportunità di organizzare il tempo libero come davvero più ci piace.
Pensa alla salute
Come se non ci avessimo pensato abbastanza, eh? Eppure è così! Ci siamo lavati le mani, abbiamo imparato a starnutire nel gomito e a ridurre i contatti fisici, abbiamo toccato meno in giro e fatto caso ai droplets di chi sputa senza accorgersene! Abbiamo apprezzato la mascherina anche per questo e grazie ad essa non ci siamo presi l’influenza però…
Abbiamo mangiato di più e abbiamo fatto meno movimento, abbiamo aumentato notevolmente le ore davanti agli schermi. Sono aumentati i chili, i difetti visivi e i dolori articolari e abbiamo trascurato le periodiche visite di controllo. Quanto tempo è che non vai dal dentista?
I due etti di pasta saranno stati anche molto benefici per la psiche a lungo privata di tanti altri piaceri ma… è tempo di rimetterci in carreggiata!
Pianificare stimoli nuovi per la mente
Il blocco culturale l’abbiamo subito sotto molteplici aspetti. Interi settori si sono fermati: concerti, sport, turismo, ristoranti, cinema, teatri, convegni.
Nutriamo la mente e lo spirito con un film al cinema, un concerto a teatro o all’aperto, andiamo al ristorante, mettiamoci un costume da bagno e torniamo a viaggiare nella nostra bella Italia.
Facciamo del bene ai nostri neuroni e alla preziosa economia del nostro Paese che vive di intrattenimento e accoglienza.
Ritornare a fare progetti per sfruttare i cambiamenti positivi
La pandemia ha anche creato nuove opportunità e si sono verificate cose impensabili solo qualche mese prima. Questo perché gli eventi negativi portano con sé anche dei cambiamenti positivi che possono migliorare lo stile di vita.
Ancora non ci è possibile progettare liberamente ogni cosa ma certamente possiamo già cominciare a programmare il cambiamento che vorremmo.
Cosa abbiamo apprezzato durante il lockdown e le restrizioni? Quale aspetto della nostra vita è migliorato mettendo in evidenza qualcosa che prima non funzionava al meglio?
Per molti, le risposte a queste domande riguardano il lavoro: abbiamo scoperto di poter lavorare più serenamente, risparmiando il tempo e i costi impiegati per il pendolarismo e riducendo lo stress causato dall’idea di doversi trattenere in ufficio fino a tardi e ben oltre l’orario lavorativo retribuito.
Tra i progetti da considerare c’è lo smart working o il mantenimento di un periodo settimanale di lavoro da casa? Non avere remore di parlarne con il tuo capo!
Se c’è qualcosa di buono che la pandemia ci ha lasciato è proprio l’opportunità di rivalutare ciò che è veramente importante nella nostra vita e speriamo che questo articolo ti dia un’occasione in più per cercare di pianificare la tua nuova felicità.
Per tutte le informazioni aggiornate sul Covid-19 e le regole da seguire nella vita odierna dopo i lockdown si raccomanda sempre di consultare l’unico sito ufficiale che è quello del Ministero della Salute.