Un uomo, un’icona, un nome: David Bowie. Affascinante, conturbante, a volte inquietante, con il suo viso pallido e scavato su un portamento elegante e sofisticato. Geniale e innovatore nelle sue performance, nei suoi costumi di scena, nella sua teatralità, che hanno saputo vestire la musica pop di un’immagine tutta nuova strizzando anche l’occhio alla letteratura e alla politica. Senza alcun dubbio, un artista unico e ineguagliabile.
E così al Tam Teatro Arcimboldi di Milano ha appena preso il via la mostra DAVID BOWIE the PASSENGER. By Andrew Kent, che si concentra su un particolare periodo della sua vita. Vale a dire, quello del suo ritorno in Europa a metà anni Settanta dopo gli enormi successi americani. Per scrivere una nuova pagina della sua incredibile storia e carriera.
Bowie, infatti, non solo aveva sempre sottolineato il suo sentirsi, nonostante tutto, profondamente europeo. Ma fu anche spinto a tornare a causa degli eccessi americani da cui si stava lasciando travolgere sempre di più. Oltre che attirato dal fascino che esercitavano su di lui i grandi cambiamenti storici, sociali e politici in corso nel Vecchio Continente, soprattutto in Germania e Unione Sovietica.
Foto e memorabilia, la vita straordinaria di David Bowie
L’esposizione racconta quindi questo suo periodo tanto significativo attraverso le immagini e le memorie del fotografo americano Andrew Kent, con cui portò avanti un’importante collaborazione dal 1975 al 1978. Un allestimento scenografico fatto di immagini e proiezioni, abiti e documenti originali, microfoni e macchine fotografiche, dischi e memorabilia vari. E perfino di ricostruzioni di ambienti che ebbero un ruolo significativo nella sua nuova fase europea. Come il vagone del treno che lo portò fino a Mosca e la sua stanza di albergo a Parigi. Svelando dettagli semisconosciuti, se non addirittura inediti, della straordinaria vita e carriera dell’artista londinese universalmente noto come il Duca Bianco. Una vita vissuta su e giù dal palco, viaggiando freneticamente verso luoghi spesso interdetti alla gente comune, usando il treno o la nave perché detestava gli aerei.
La mostra è un’anteprima italiana (qui il trailer), e il fotografo è anche l’artefice di molte tra le immagini più iconiche delle maggiori rockstar degli anni Settanta. Come, tra gli altri, Freddie Mercury, Elton John, Jim Morrison, i Kiss, Iggy Pop e Frank Zappa.