E anche quest’anno è arrivato l’autunno. Una stagione prodiga di colori fiammeggianti che squarciano i primi grigiori. Di sapori irresistibili come quelli del vino e delle caldarroste che profumano l’aria frizzante. E di tradizioni secolari che si ripetono ogni anno tenendo sempre vive usanze e culture locali. Una delle più sentite è quella altoatesina del Törggelen.
Il periodo in cui ha luogo parte a ottobre, al termine della vendemmia, per concludersi a fine novembre. La tradizione nasce infatti dall’antica consuetudine locale di incontrarsi in cantina a fine vendemmia per degustare la nuova annata. E prende il nome da “torggl“, il torchio (o la pressa) in legno per pigiare l’uva.
Cos’è il Törggelen
Trascorrere una giornata nel nome del Törggelen significa cominciare con una salutare passeggiata, rigorosamente in compagnia, tra vigneti, meleti e boschi di castagni. Nella cornice di uno spettacolare foliage, vale a dire la caduta delle foglie che creano un suggestivo quadro multicolor. Per poi dirigersi tutti insieme nelle osterie locali o nei tipici masi contadini a festeggiare con i piatti tipici del territorio. Ci sono zuppa di orzo e Schlutzkrapfen (ravioli di spinaci e ricotta), speck e Kaminwurzen (salamini affumicati), formaggio e pane casereccio. Immancabile lo Schlachtplatte, composto da salsicce, costolette, carne in salamoia, prosciutto affumicato e crauti, tutto fatto in casa. Per finire con i krapfen dolci e le caldarroste. Accompagnando tutto con il “Siaßer”, il vino novello.
Merano, gli altri eventi del vino
Tra le città altoatesine che celebrano maggiormente il Törggelen c’è naturalmente Merano. Dove, nello stesso periodo, vanno anche in scena due grandi eventi sempre a tema per festeggiare la stagione appena conclusa. Si tratta della “Festa dell’Uva” e del “Merano Wine Festival”, che quest’anno cadono rispettivamente il 16 e 17 ottobre, e dal 5 al 9 novembre.
Il primo, che si celebra dal 1886, consiste in tre giorni di musica popolare con band e cori locali, gustose specialità altoatesine innaffiate da vino buono, fantasiosi carri allegorici e tanta convivialità.
Il secondo è un viaggio frizzante e selezionato alla scoperta della vitivinicoltura italiana e mondiale, basato su un percorso sensoriale accompagnato da immancabili assaggi gastronomici. C’è anche una sezione dedicata ai vini biologici, biodinamici, naturali, “orange” e PIWI. Per questo costituisce anche un imperdibile luogo di incontro tra produttori, opinion leader, professionisti del settore e consumatori.
Non resta che brindare tutti insieme.