In quarantena è successo di tutto! Tagli improvvisati, tinte fai da te color cane pomerania, chiome allo stato brado. Abbiamo vissuto in un limbo in cui la natura si è ripigliata tutto il suo colore originario. Si è palesata l’audace ricrescita dei capelli e siamo andate al supermercato col piacente look delle donne amish.
Il fenomeno ha preso risvolti di noncuranza che andavano dal fatalista “tanto andava di moda la ricrescita” al temibilissimo “quasi quasi potrei non tingerli più”.
Ed è anche vero che il trend capello biondo con la ricrescita più scura continua a bussare alla nostra porta, così come tutte le tendenze anni ’90 che sono di nuovo tra noi. Ma non è detto che sia un bene.
La missione di questo mio periodo – giuro che nessun parrucchiere mi ha pagato per farlo! – è stata quella di far desistere le over 60 ormai grigie o canute dal non tingersi più. Allora: o hai un capello bianco favoloso e una personalità pazzesca, oppure i capelli grigi e bianchi naturali regalano subito almeno dieci anni in più.
Dopo la quarantena boom di ritocchi chirurgici, botox e filler ma coi capelli di mia nonna. C’è qualquadra che non cosa, direbbe il buon Luca Giurato.
Anche la ricrescita dei capelli va gestita
Ma torniamo alla questione ricrescita. È bene sapere che se si ha questa intenzione molto ninety, va detto proprio al parrucchiere. Un professionista, infatti, procederà a fare una tintura con la parte verso le radici più sfumata. Questo per evitare lo stacco netto da biondo a nero che solo a Dua Lipa è perdonato.
Insomma, il fai da te si vede tutto. Se la quarantena vi ha omaggiate dello spirito do it yourself e qualcosa non esce come sperato… tutt’al più è la volta buona che sfruttate i cappelli da pescatore!