Ok adesso è maggio, basta jeans! Gambe scoperte senza calze che così cominciamo a dire ciao al pallore da Casper.
Ogni primavera così e ogni primavera ma chi ci crede. Solo che quest’anno apriamo l’armadio per fingere di mettere un vestito e poi ovviamente prendiamo i jeans, ma c’è la sfida dei jeans dopo la quarantena!
Altra storia ragazzi, perché ho letto che un italiano su quattro ha messo peso. Tra torte in sfida e maestri dei lievitati non c’è più spazio per la vita nei pantaloni.
Non c’è più bisogno della bilancia, basta provare ciò che indossavamo tutti i giorni per confrontare il sentimento. Ma perché mettersi a dieta e diventare magri? Quei trascurabili chili di troppo sono una prova tangibile del rispetto del decreto. E poi la soluzione c’è ed è pure alla moda.
Superiamo la prova dei jeans dopo la quarantena con i mommy e i boyfriend modaioli
Sono anni che ci propinano i mommy anni ’90 e anni che li calcoliamo poco perché ci piace agguantarci negli skinny (masochismo puro) per rifuggire dall’effetto pancino sospetto. Sono un bel revival dei Levi’s 501 che hanno caratterizzato gli ultimi anni grunge del millennio scorso e ri-attualizzano il normcore del 2010. Forse adesso è davvero arrivato il momento di quella vita un po’ più alta e un po’ più comfort nella quale il gonfiore addominale si confonderà col tessuto. E poi sfodereremo l’alibi che è la maglietta portata dentro – è la moda che ce lo chiede – che fa volume!
[Alla fine del post scoprirete perché questi jeans sono stati chiamati Mom e… riderete!].
E che dire dei boyfriend dalla gamba larga che oscurano qualunque rotolino aggiuntivo e ci vogliono bene lo stesso anche con tutta la nostra ritenzione idrica appresso? L’altro giorno mi sono guardata le ginocchia e non le vedevo più, avvolte dalla coscia che solo un boyfriend può aiutare. Qualche risvolto alla caviglia e poi scegliamo se aggrapparci al salvifico slancio dei tacchi alti o svagarci nella comodità di un paio di sneakers.