Si racconta che la regina Maria Antonietta non abbia mai indossato lo stesso abito due volte. Un atteggiamento che ai giorni nostri, tra le altre cose, sarebbe considerato decisamente non eco-friendly.
La moda infatti è il secondo settore al mondo che produce più inquinamento, ma fortunatamente negli ultimi anni, grazie ad una maggiore sensibilità e attenzione all’ambiente da parte della collettività, sta prendendo sempre più piede la tendenza della moda sostenibile.
Ebbene sì, il fashion può essere ecologico oltre che bello. E la moda sostenibile lo dimostra, dicendo basta all’abbigliamento usa e getta di poco prezzo, nella cui filiera produttiva si usano materie prime scadenti e sostanze chimiche tossiche per la natura e per la nostra salute.
Nell’universo moda green, i capi vengono realizzati con l’utilizzo di fibre naturali, biodegradabili, coltivate senza pesticidi né concimi, assicurando così una maggiore qualità al prodotto e una maggiore sicurezza per la nostra pelle, quotidianamente a contatto con ciò che indossiamo.
Non solo! Moda sostenibile significa anche riciclo. Vengono così create nuove fibre, ricavate dagli scarti delle arance oppure ottenute riutilizzando bottiglie di plastica. E lo slogan del green fashion diventa “trasformare il riciclo in bellezza”. Minor impatto ambientale, ma anche minore impatto sociale ed economico. E’ questo l’obiettivo che si sono poste le griffe, sempre più interessate al concetto di moda sostenibile ed etica.
L’ecosostenibilità della moda non deve però riguardare esclusivamente le maison. Un ruolo importante lo svolgono i consumatori, che possono dare un rilevante contributo alla moda sostenibile, acquistando i capi d’abbigliamento in modo più consapevole.
Prestiamo quindi attenzione all’etichetta degli abiti che scegliamo, prediligendo quelli realizzati in fibre naturali o con tessuti ecologici (come quelli 100% riciclati), in quanto ecosostenibili e facilmente riciclabili.
Da prediligere il Made in Italy, poiché il nostro Paese ha delle norme molto severe in materia di salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori. E se amate il vintage, non c’è niente di meglio dei mercatini dell’usato, grandi alleati della moda sostenibile.
Puntiamo sulla qualità dunque. E se un capo non ci piace più, riponiamolo nei contenitori di raccolta degli abiti usati. Magari tornerà utile a qualcun altro!